Lui & Lei
Treno regionale
di solky46
18.02.2022 |
88 |
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"Restavano i due giorni di eccitazione e di situazioni immaginate..."
Il treno regionale quel giorno non era particolarmente pieno. Trovai diversi scompartimenti vuoti e ne scelsi uno. Da Modena a Parma sono poco più di quaranta minuti. Mi misi a leggere un libro seduto vicino al finestrino. Poco dopo entrò una signora, una bella signora. Penso avesse tra i cinquanta e sessant'anni. Alta, capelli a caschetto tinti di biondo, occhi verdi, fisico sensulamente giunonico, viso carino, ben curata e truccata, con labbra colorate di un provovante e luccicante rosso. Indossava una camicetta bianca leggermente aperta sul petto che faceva intravedere le due sostenute valli dei seni; una gonna rossa lunga appena sopra le ginocchia mostrava abbronzate cosce e caviglie sottili e polpacci ben torniti. Si sedette di fronte a me, accavallò le gambe e iniziò anche lei a leggere una rivista. La sua presenza incominciò a incuriosirmi e, tra un paragrafo e l'altro, fugacemnete la guardavo. Sotto la camicetta potevo intuire la trama del reggiseno bianco di pizzo, l'alzarsi e abbassarsi dei seni a ogni respiro e cercavo di immaginare che intimo indossasse e altro e altro ancora. Leggevo, mi distraevo e la guardavo, pochi secondi e poi riabbassavo lo sguardo. A Reggio Emilia, mentre il treno si stava fermando, i nostri sguardi si incrociarono. Mi guardò fisso e mi sorrise. E ogni tanto, per quei pochi minuti, continuammo, discreti a guardarci. Ero eccitato ma per fortuna la mia eccitazione era coperta dal libro. Prima di Parma lei si alzò, scrisse qualcosa e mi consegnò un bigliettino. Si voltò e usci dallo scompartimento. Restai a guardarla, a guardare le spalle, il disegno ddell'allacciatura del reggiseno; i sodi, tondi e ben torniti glutei e il disegno delle mutandine sotto la gonna. Guardai il movimento delle anche mentre si muoveva e provai a immaginare che colore, calore e odore avesse la sua meraviglia contenuta dagli slip. L'avevo duro, duro e mi faceva quasi male. Ma avevo anche un biglietto con indicato il luogo, l'orario di partenza del treno e la sua destinazione. Avrei dovuto aspettare due giorni: immaginare per due giorni; eccitarmi per due giorni.
I due giorni passarono. Sula pensilina aspettavo con ansia di vederla arrivare. Aspettavo, aspettavo, ma nulla. Leu non arrivò. Salii sul treno, trovai uno scompartimento semi vuoto e mi sedetti in un angolo e comincia distrattamente a leggere. L'eccitazione era sparita. Restava la delusione. Restavano i due giorni di eccitazione e di situazioni immaginate. restava il ricordo di quel viso, quel corpo, quel sorriso. Poi, improvvisamente, lei si materializzò davant a me. Bella. Mentre si piegava davanti a me per sedersi sentì l'aroma del suo Chanel Mademoiselle e sbirciai all'interno della nera camicetta per guardare i suoi abbondanti seni trattenuti, nascoti. Il cuore batteva forte, mi mancava il respiro e mi sentivo confuso. Perso.
Continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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